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La Storia Fantastica

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"Hola. Mi nombre es Inigo Montoya, tu hai ucciso mi padre: preparate a morir!"
(Prima di Antonio Banderas la Spagna era Inigo Montoya. E lui non è neanche spagnolo)
"La storia fantastica"è un film meraviglioso.
Risale al 1987, e quando ero bambino è capitato spesso di vederlo in tv, ma successivamente è scomparso, probabilmente anche a causa di una travagliata storia di diritti di riproduzione, e questo è un enorme peccato perché è veramente perfetto.
Il film riprende con grazia ed ironia tutti gli stereotipi dei racconti fantasy diventando il perfetto archetipo del genere.

(Peter Falk che "finge" di essere vecchio. Di quanto tempo fa è questo film esattamente?)
Per sottolineare l'ironia, il film non è esclusivamente un fantasy, ma inizia nella "realtà" dove Jimmy, un bambino ammalato per un raffreddore è costretto a rimanere a casa e riceve la visita del nonno che insiste a leggergli un libro. Solo a quel punto inizia il "vero" film.
La "realtà" durante il film torna solo di rado e non è abusata, nonostante sia usata per trasmettere il solito messaggio che "leggere è bello" in una maniera un po' semplicistica (non che sia contrario, ma un film che parla male dei videogiochi in favore dei libri sembra un po' ipocrita).

La storia del libro è volutamente ricca di luoghi comuni e prevedibili colpi di scena, ma il fatto che questi siano creati di proposito evita che siano scontati e noiosi, offrendo invece uno sguardo divertito sui clichè del genere.

A testimonianza della bravura degli scrittori, sono riusciti a fare entrare nel film senza creare la benché minima confusione:
La storia è leggera e gli attori scelti sono perfetti per le parti, anche se praticamente nessuno di loro ha avuto grandi ruoli al di fuori di questo film.
E' triste vedere come, invece, molti film fantasy attuali (Il cacciatore di giganti, Biancaneve, Il grande e potente OZ tra i tanti) sentano il bisogno di accompagnare enormi scene d'azione ricche di effetti speciali alle loro storie, invece di puntare su dialoghi ben scritti per funzionare, quasi che lo spettatore sia completamente incapace di prestare attenzione ad un film per più di cinque minuti senza un combattimento.
E sarebbero ancora accettabili le scene d'azione se non prendessero tutti diretta ispirazione dai film di Michael Bay:
BOOOOOOOM!
  •  In conclusione
Avendo rivisto questo film ad anni di distanza dalla prima volta posso confermare che mantiene intatto il suo charme, la sua gentile ironia e la leggerezza dei suoi personaggi, risultando piacevolissimo anche per degli adulti.
Altamente consigliato a tutti quelli che non l'hanno mai visto e anche a quelli che non lo rivedono da molto tempo.
La Storia fantastica si può trovare in dvd o blu-ray via Amazon.

L'uomo d'acciaio

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"...in time, they will join you in the sun."


Uscirà fra non molto un nuovo film di Superman: un reboot della serie.
Probabilmente il sogno della DC comics di ottenere la stessa fama degli Avengers della Marvel, ma con i propri supereroi: la cosiddetta Justice League. Qualcuno dovrebbe dirgli che a parte Batman e Superman e forse Wonder Woman, nessuno è interessato a vedere gli altri (soprattutto Aquaman, mi mette tristezza già solo pensare a lui).

  • Ce n'era veramente bisogno?
All'incirca come c'è bisogno di qualunque altro reboot di supereroi, verrebbe da dire. Se sono fatti bene, è divertente vederli, altrimenti ci sono tanti altri film più meritevoli.
Ma perché  questo film dovrebbe essere interessante?
Intendiamoci: non ho visto Smallville; l'ultimo reboot, neanche troppo risalente, di Superman era una ciofeca, e film vecchi con Christopher Reeve, seppure cristallizzati nella mia memoria, mi sono sempre sembrati un po' troppo "colorati".
E poi lo stesso personaggio di Superman, è troppo perfetto, sul serio: non ha difetti. Una persona troppo buona e senza difetti resta piatta ed è difficile per il lettore/spettatore immedesimarcisi.
Ma allora perché questo film dovrebbe valere?

  • Degli ottimi motivi
1) Il regista è Zach Snyder
Lui è stato regista di 300 e Suckerpunch, e anche se ritenete che questi film avessero delle storie brutte (e vi sbagliate, ma di questo se ne parlerà in un altro post) sappiate che avevano una regia meravigliosa.

Ahhh... mi emoziono già solo a rivedere il trailer.
QUESTA... E' ... un'altra storia... (scusate)
Torniamo a Superman.
Snyder sa che per fare di un fumetto un film ci vuole di più che un "dutch angle", e riesce a proporre emozionanti e nitide scene d'azione, momenti epici ricchi di pathos, e una profonda conoscenza del mezzo.
E, cosa non da poco, con 300 si può dire che abbia già dimostrato di sapere come si gira un film con uomini col mantello rosso. Tanto di cappello.

Lui è l'uomo dietro il successo del nuovo Batman, non solo, lui è stato dietro la macchina da presa per Memento, The prestige e Inception. Non è mai stato un granché con le scene d'azione e nella rappresentazione cinematografica, ma il suo talento nella produzione e nella scrittura della storia è enorme, ed è esattamente questo il suo apporto in questo film.

L'attore che farà Superman è davvero azzeccato, decisamente molto meglio dell'attore del precedente reboot (tale Brandon Routh) la cui pelle sembrava essere fatta della stessa plastica delle barbie.
Sulla sua prestanza fisica credo che non ci siano dubbi, a vederlo così, penso non ci sia stato neanche bisogno di fare la tuta, ma sia bastato dargli una passata di vernice blu.
Personalmente non posso che apprezzare la presenza del pelo sul petto e della barba lunga:

(come nu vero masculo, non tutti quei cosi depilati)
  • Cosa si capisce dal trailer
Dal trailer emerge una trama non troppo originale, sebbene, essendoci di mezzo Nolan non c'è troppo da fidarsi, visto che i colpi di scena sono il suo pane quotidiano.
La storia sembra ripercorrere l'ormai conosciuta origine di Superman, nato su Krypton, pianeta in guerra, e mandato dai propri genitori (oh! Russel Crowe e Rachel Weisz!) sulla Terra per salvarlo. Sembra che in questa variante della storia, Krypton fosse in pericolo a causa di una guerra, che i genitori sapessero che Kal-El (Superman) avrebbe avuto dei super poteri, e che questo lo avrebbe portato ad essere separato dal resto del mondo.
Sulla Terra Kal-El alias Clark Kent è adottato da Kevin Costner, che sembra fare un discreto lavoro come padre, anche se consiglia al figlio di tenere nascosti i propri poteri, perché gli altri potrebbero non comprenderlo.
Segue un viaggio alla ricerca di se stesso che lo porterà alla Fortezza della Solitudine, un luogo nascosto tra i ghiacci dell'Artide che conserva ricordi del pianeta natio di Clark Kent e le memorie virtuali dei suoi genitori.
Lì finalmente indosserà il mantello.
Il modo in cui viene rappresentato il decollo di Superman lo trovo meraviglioso, con un richiamo al volo degli aerei nel momento in cui rompono il muro del suono:

(Wooooooooshhh...)

  • La nemesi
Il generale Zodè uno degli arcinemici storici di Superman.
Trovo che Lex Luthor sia molto più interessante come antagonista per Superman: Lex è un umano che attraverso la sua brillante intelligenza è in grado di battere, o quantomeno lotta ad armi pari, con un essere invincibile, con un semidio. Lui rappresenta il desiderio degli uomini di farcela da soli, la paura per il diverso e l'ingegnosità. Con i suoi chiaroscuri è un buon contrappeso all'insieme leggermente sciapo di buone qualità di Superman e trovo che Gene Hackman, per quanto bravo, non abbia saputo rappresentare tutto questo.
Zod, dal canto suo, sembra più vendicativo e desideroso di potere, privo di grandi motivazioni per la lotta contro Superman, un cattivo con cui è difficile identificarsi e che rimane piatto se non fastidioso.
Prendete il Joker de Il cavaliere oscuro. Il suo personaggio è complesso e sfaccettato, non un cattivo qualsiasi, è il lato selvaggio e animalesco della mente umano, distillato nell'ingegnosità e nella pura follia.
C'è sempre la speranza che Nolan tiri fuori un asso dalla manica e riesca a rendere questo personaggio o la storia più interessanti.
Inoltre a 2:06 del trailer, è un breve flash, ma sembra proprio che ci sia Starro il Conquistatore. Non vi sto prendendo in giro: quello è un vero personaggio.

  • In conclusione
Superman dovrebbe uscire nelle sale il 14 giugno e sembra molto promettente. C'è da sperare che riescano a mandare in porto questo esperimento, perché la coppia Snyder-Nolan, a me piace parecchio.

Iron Man 3 - recensione

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"... e allora perché non riesco a dormire?"


Nel mondo dei fumetti si fa distinzione tra la cosiddetta era del bronzo e l'era moderna, o era oscura.
L'era del bronzo rappresenta l'infanzia dei fumetti, dagli albori nei primi anni '40, fino agli anni '80.
I temi erano principalmente leggeri, e il fumetto era considerato come un mezzo di intrattenimento di basso rango e l'estetica era colorata e brillante, mentre nell'era oscura i personaggi e le tematiche sono diventate più profonde e complesse. Nell'era moderna non si tratta più di lotta tra buoni e cattivi, bene e male, supereroi e esseri malvagi.
Nell'era moderna sono nati gli X-men che affrontano il problema di essere non superiori, ma "diversi" dagli altri.
Le azioni di molti supereroi sono state messe in discussione in questo periodo, iniziando proprio da Batman che con la mini-serie Il cavaliere oscuro di Frank Miller ha dato forma al nuovo movimento. Batman non è più un eroe, ma un giustiziere, al di fuori della legge al pari dei criminali che insegue.
Per fare capire la differenza tra era moderna ed era del bronzo basta fare il paragone tra il Batman interpretato negli anni '60 e '70 da Adam West con il Batman interpretato da Christian Bale:

(una volta i miti erano più facili da imitare)
Con l'era moderna si sono abbandonate tante cose del passato, si è abbandonata anche l'estetica colorata e goffa del passato in favore di una fosca e "realistica" del presente, ma questo passaggio è sempre un bene?

  • La trama (sì, si parla finalmente del film)
Senza fare spoiler, in Iron man 3 un pericoloso terrorista chiamato il Mandarino sta portando il panico nell'occidente attraverso una serie di esplosioni in diverse parti del mondo. Nei suoi video il terrorista condanna gli Stati Uniti per le loro politiche colonialiste e la loro ipocrisia.
Nel frattempo, Tony Stark soffre di stress post traumatico a causa degli eventi degli Avengers e questo ha effetti negativi sulla sua vita personale.

(è duro venire a patti col fatto di essere i migliori. Ti capisco)


I richiami ad Al-Quaeda e a Bin Laden sono ovvi, e, sebbene rappresentino dei problemi contemporanei, non sono molto curati e sinceramente mi hanno lasciato un po' insoddisfatto.

  • L'era moderna
Sì, Christopher Nolan con Il cavaliere oscuro è riuscito nell'impresa di portare sul grande schermo i chiaroscuri dell'era moderna del fumetto. Joker non è soltanto un pazzo: è un genio, un sociopatico con un piano. Il pericolo di Joker non è la sua follia, ma la sua razionalità, il suo comprendere il lato oscuro che c'è nelle persone "normali" e sfruttarlo contro di loro.
Il Cavaliere oscuro è stato un gran film che è riuscito a tradurre difficili tematiche attuali nel contesto fantastico dei fumetti.

(Bravo Nolan)
  • L'era del Bronzo
Ma Iron Man?
I primi due film e il recente Avengers hanno inquadrato il personaggio di Tony Stark/Iron man in maniera vivace e leggera, anche se non ai livelli di Adam West.
Anche gli altri film della Marvel (Thor e Capitan America) si inquadrano tutti nell'ottica dell'era del Bronzo, sia come temi che come estetica, e questo in senso buono.
Non c'è bisogno di trasformare ogni storia in una dura critica della dicotomia tra bene e male e dell'insolubile problema tra ordine e giustizia, ogni tanto basta vedere un film in cui tutto lo sforzo è teso a superare il problema di "Come si uccidono i nazisti con i super poteri?" e "come si batte l'invincibile cattivo di turno?"

(questo si complica quando si incontra un cattivo che incarna la dicotomia tra bene e male)
Quello che mi chiedo, in parole povere è, ne guadagna il film di Iron Man a cercare di attingere ad argomenti seri e controversi come le politiche estere degli Stati Uniti ed il terrorismo?

La mia risposta è no.
Il film è godibilissimo e divertente, per molti versi un passo in avanti rispetto ad Iron Man 2, in cui era stato lasciato troppo spazio alle improvvisazioni di Robert Downey Jr. e in cui pesava troppo il fatto di essere un film di mezzo tra un primo episodio di successo e l'attesissimo Avengers.
Ma i riferimenti all'attualità detraggono, invece che aggiungere al film e portano un tono serioso che secondo me poco si confà alla serie.
Non tutti i film tratti dai fumetti possono essere Il cavaliere oscuro (lo stesso terzo film di Batman, Il cavaliere oscuro: il ritorno lo dimostra), né tutti i film dovrebbero esserlo.

  • In conclusione
Consiglio vivamente di vedere il film. La qualità della produzione si vede anche nei minimi dettagli. Il problema da me evidenziato non è tale da incidere negativamente sul valore del film, ma si pone più come dubbio per il futuro della serie e gli intrighi e le svolte della trama mitigano gli elementi negativi.
Vedetevelo.

Star Trek - Into darkness- una recensione

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Lasciate che vi dica come ci si sente a vedere Star Trek - Into darkness.

(Più riflessi di luce. ANCORA DI PIU')

Luci.
Luci ovunque.
Non posso che immaginare la discussione riguardo il titolo.

J.J. Abrams:"Non so che sottotitolo dare al nuovo film."
Aiuto regista dopo aver visto il film: "Into darkness..."
J.J.:"Perfetto..."
Aiuto regista:"Ma io stavo scher..."
J.J.:"PERFETTO..."

J.J. luci-negli-occhi Abrams deve la sua fama a Lost, e intendiamoci, le prime due stagioni sono molto ben fatte, ma chiunque abbia visto la serie fino alla fine dovrebbe impedire a tutte le persone coinvolte di tornare a lavorare.
Vogliamo per caso dimenticarci di Cloverfield? Uno dei peggiori film basati contemporaneamente su marketing virale e finta telecamera a mano?

(Sì, questo era veramente il mostro di Cloverfield, vi ho appena risparmiato due ore di vita)
Io vorrei poterlo dimenticare.

Dicevamo di Abrams. E' competente, ma non eccelso, punta più sul viral marketing, che sull'effettiva bontà del prodotto finito ed è tremendamente fissato con il cosiddetto "lens flare" ossia la rifrazione della luce sulla pellicola. Non si può dire neanche che il suo forte sia la forma sopra la sostanza, perché è chiaro che in entrambi i campi sia appena passabile.
Abrams è l'uomo a cui la Disney ha affidato il compito di rilanciare Guerre stellari.........

Parlavamo di Star Trek Into Darkness.
Cristoforo Pino prende legnosissimamente di nuovo il ruolo che fu di William Shatner, impersonando ancora una volta, esattamente come nel primo film, il "giovane ribelle che agisce con il cuore prima che con la ragione, mettendo nei guai tutti, ma che alla fine capisce l'importanza della logica".

(Chris Pine vs. Un tronco di pino - almeno il tronco non ha quell'inutile sorrisetto)
Zachary Quinto nel ruolo di Spock, impersona, anche egli in maniera piuttosto piatta, nuovamente il "vulcaniano incapace di provare sentimenti, che alla fine capisce l'importanza delle emozioni".

(Va bene che non prova emozioni, ma una recitazione tanto piatta era davvero necessaria?)
Intendiamoci, una serie che dura da decenni basandosi su alcuni stereotipi certamente non dovrebbe rivoluzionare l'intera storia (anche se è quello che è successo nel primo film con la distruzione di Vulcano), ma l'azzeramento della crescita personale dei personaggi è davvero fastidioso.
Sarebbe come se ogni nuovo film di supereroe ruotasse intorno alla "nascita" dell'eroe, ma non si spingesse oltre quel momento.
Abbiamo capito che Batman sceglie di combattere il crimine perché i suoi genitori sono stati uccisi da un criminale col primo film, non c'è bisogno di ripercorrere quella stessa strada nei sequel, eppure è proprio quello che succede qui.
Kirk si comporta in maniera estremamente avventata ed irrazionale, ma poi impara a ragionare prima di agire, viceversa Spock.
Queste dinamiche le avevamo già viste nel primo film e la goffa ripetizione di questi stereotipi annoia soltanto.

Nonostante il marketing abbia cercato di coprirlo come fosse un grande segreto, chi sia l'antagonista di questo film non dovrebbe essere una sorpresa per gli amanti della serie e non dovrebbe importare nulla a chi la serie non la conosce a fondo.
Si tratta di Khan, una versione rinnovata e modificata dell'originario nemico del film del 1979, ma sempre Khan.
L'attore, Benedict Cumberbatch, che impersona l'antagonista è l'unico a cui è concesso di mostrare un po' più di emozioni, ed è per questo anche più interessante sulla scena, oltre ad imporsi sugli altri attori col suo metro e 83 di altezza.

(Carismatico perché cattivo o cattivo perché carismatico?)
Il personaggio di Cumberbatch è un terrorista che cerca distruggere la flotta stellare dall'interno, scatenando così la caccia all'uomo da parte di Kirk e dell'Enterprise.
La trama presenta qualche doppio e triplo gioco, ormai obbligatori in ogni film d'azione holliwoodiano, ed un epilogo che sembra apposto malamente agli ultimi cinque minuti del film prima della (ovvia) sconfitta del cattivo.

Il film nel complesso è decente e presenta diversi momenti positivi, ma risulta blando e generalmente non entusiasmante, consigliato forse a chi non ama veramente la serie ed è disposto a vedere un film di fantascienza poco più che decente. Il 3d, per chi fosse interessato, rende ancora più ovvi e noiosi gli effetti di rifrazione della luce onnipresenti, per cui è consigliabile evitarlo.

J.J. naso-di-gomma Abrams è un regista sopravvalutato capace di produrre film decenti, ma non innovativi, fissato sul viral marketing e sul lens flare, più che sulla bontà della fotografia e la coerenza della trama e dei personaggi.
Uscirà un giorno a sua mano il seguito di Guerre stellari, quello non sarà un gran bel momento, ma almeno non potrà essere peggio di quello che ha fatto Lucas con i tre prequel...

L'uomo d'acciaio - una recensione

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L'uomo d'acciaio ha molti problemi, e non è alla fine dei conti un bel film.
Per quanto mi rattristi dirlo, viste le speranze riposte in questa pellicola, il risultato finale non è affatto quello atteso.
(Lo vedi! Anche tu c'hai il lens flare cazzo!)


Alla fine della proiezione sono rimasto insoddisfatto, non sicuro neanche di cosa fosse andato esattamente storto. Ci sono problemi relativamente evidenti, ma non sono il vero elemento negativo.

  • I colori
Tanto per cominciare la fotografia.
Superman è noto per i suoi colori: mantello ed "S" rossi, tuta blu.
Questa combinazione è così radicata nelle nostre menti da essere di per se un'icona.
E cosa fanno per la fotografia in questo film?
Colori fortissimamente desaturati e virati al blu:

(no, la prima immagine non è stata presa in un acquario)

Vedete le due immagini?
La prima è la versione originale del film.
La seconda è un veloce fotoritocco che ho fatto io per riportare i colori a tonalità normali.
Vedete come si nota l'iconica "S" sul petto, il mantello, i capelli rossi di Lois Lane, la pelle di un colore rosa invece che blu per la miseria!?
Quasi tutto il film aveva queste tinte desaturate, che già sarebbero state fastidiose in un film normale, ma in questo, in cui i colori sono tanto importanti, è una grossa mancanza.

  • Messianico
Il secondo problema è rognoso.
Si tratta di una scena e di una battuta.
La scena vede Clark rivelare ad un prete (mai visto prima e mai visto dopo) la propria identità e chiedere consiglio.
La scena potrebbe anche essere passabile, anche se completamente casuale, se non fosse che tutto pare inquadrato in un'ottica cattolico-messianica.
Mentre c'è Clark che parla in primo piano, sullo sfondo c'è una vetrata con Gesù durante l'ultima cena, e la stessa conversazione sembra alludere all'idea di una somiglianza tra Superman e Gesù.
La battuta, che avviene non molto tempo dopo e che sarebbe passata inosservata altrimenti, è che Clark Kent è sulla Terra da 33 anni.
Sebbene questi elementi siano tutto sommato isolati e alieni rispetto al resto del film, sono comunque tanto dissonanti da lasciare un cattivo sapore, sia per un credente che per un non credente i quali diranno in coro "Ma che c'entra?" (a meno che Chatolic World Report che gli da il massimo dei voti per i richiami cattolici)

  • L'arco narrativo
Il vero problema è il modo in cui la storia è stata raccontata.
La trama, come si poteva immaginare, ripete nuovamente le origini di Superman.
Nato su un Krypton morente, Kal El viene mandato sulla Terra dove acquista i superpoteri e combatte i cattivi di turno. Essendo superiore in tutto agli umani, vive con il terrore di essere respinto, ma si accorge che facendo del bene e lottando per l'umanità può essere accettato.

Il problema riguarda il "come" viene raccontata questa storia.
Normalmente in tutte le storie si può individuare un arco ben definito.
  1. l'avvio in cui si narrano gli antefatti e si pongono le basi della storia (Krypton sta morendo, bisogna mandare Kal El sulla Terra, il potente generale Zod viene imprigionato).
  2. una o più crisi (quella personale di Clark Kent di non essere accettato e quella generale del nemico, il generale Zod, che attacca la Terra).
  3. il culmine o climax (Superman si rivela al mondo e lotta contro Zod).
  4. la risoluzione (Superman viene accettato dal mondo e vince contro i cattivi).
L'arco che ne esce è più o meno così:

In cui sull'asse orizzontale c'è il tempo e su quello verticale la tensione.
Questo tipo storia ha un senso perché consente allo spettatore di conoscere il protagonista, affezionarsi a lui, relazionarsi alle sue soffrenze e problemi e desiderare che lui riesca a superare le crisi. Questo meccanismo, in parole povere, aiuta a creare empatia verso il protagonista.

Il problema è stato che qualcuno (regista, produttore, sceneggiatore, casa di distribuzione, etc.) ha deciso che essendo un film di supereroi, per giunta in uscita a ridosso dell'estate, era necessario non lasciare troppi tempi morti.
Per questo motivo l'esposizione e la trama è estremamente frammentata. Invece di essere lineare, si fanno frequenti salti in avanti e indietro ad interrompere l'esposizione e consentire la successiva scena d'azione.
Il risultato finale di questi continui tagli è questo:

Un film spezzettato, in cui il momento in cui Superman indossa la cappa non è una conquista, il dialogo con il padre non è commovente, ma soltanto un intervallo prima della scena d'azione seguente.
Personalmente non sono contrario alla rottura delle regole e ad una narrazione non lineare, ma l'abbandono della struttura di base dovrebbe essere fatto in maniera accorta e dovrebbe avere una buona giustificazione.
In Memento per esempio la storia è assurdamente contorta:

Ma questo ha una ragione ed è fatto abbastanza bene (questo non toglie che per me sia uno dei peggiori film mai realizzati).

Invece, l'unica ragione apparente per raccontare la storia di Superman attraverso continui flashback è la paura dei produttori che le persone uscissero dalle sale perché entro la prima ora non c'era stata neanche una scazzottata.
Bisogna aver fiducia nel pubblico e nei propri mezzi, altrimenti il risultato, come in questo caso è un mediocre film d'azione, con una cattiva fotografia e interminabili e noiose scene di combattimento.

  • In conclusione.
Se volete vedere delle scene d'azione e distruzione, questo film ne ha in abbondanza, anche troppe. La fotografia scura e priva di colori stanca e ci deruba di immagini memorabili e colori da fumetto cui invece ci aveva abituato Iron Man con i suoi brillanti rossi e gialli.
Cavillè azzecatissimo come nuovo Superman, ma gli altri attori purtroppo sono quasi tutti dimenticabili e dimenticati, relegati a fermaporta tra una scena d'azione e un'altra.
Il 3d rende le scene scure più scure e quelle confuse più confuse, quindi potete risparmiarvi il biglietto. Per il resto, se proprio volete, vedetevi Pacific Rim che almeno quello merita, ma ne parlerò un'altra volta...

La parola ai giurati - una recensione

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VII giurato: Be', e ora che si fa?
VIII giurato: Ora discutiamo.

Strano a dirsi ora, ma La parola ai giurati, alla sua uscita sui grandi schermi, fu un triste insuccesso: il pubblico era colpito dall'avvento del colore e dal 16:9, la trama interessava meno (qualcuno ha parlato di film in 3d?). Solo all'arrivo sulla televisione questo film trovò il suo seguito, e ad oggi è considerato un grande classico.
Oggi vi parlo, quindi, del perché La parola ai giurati (titolo originale "12 angry men") è un gran bel film.


Tanto per cominciare, rassicuriamo il pubblico del cinema di allora: l'uso del colore non avrebbe cambiato assolutamente nulla.
Praticamente l'intero film, fatta eccezione per 3 minuti, è girato in una sola stanza, quella in cui si riuniscono i giurati per deliberare: un squallida sala riunioni, calda in maniera asfissiante e con l'unica ventola presente fuori uso.
Poco altro si vede: l'aula di tribunale all'inizio del film, un bagno verso la metà e l'esterno del tribunale alla fine.
Questo è certamente un film d'altri tempi, e già lo si intuisce. Non c'è bisogno di molto per fare un film, soprattutto se la trama è ben fatta, ed in questo caso è semplice eppure geniale.



Il film inizia con la fine di un processo.
Ci sono appena state le arringhe finali e il giudice invita la giuria a ritirarsi e a decidere la sorte di un ragazzo che è accusato di aver ucciso il proprio padre e che rischia la sedia elettrica.
Per pochi secondi viene mostrato il ragazzo e poi ci ritroviamo già nella sala, dove pigramente stanno entrando e sistemandosi i giurati. In questo momento, mentre alcuni vanno in bagno, altri si tolgono la giacca e altri si siedono, scorrono i titoli di testa.
Si controllano le presenze e già ci si accorge di qualcosa che non torna, i protagonisti non hanno nomi, sono solo numerati: giurato da 1 a 12.
Il giudizio si prospetta facile, l'accusa ha fatto un ottimo lavoro e l'imputato sembra già condannato. Alla prima votazione undici persone votano colpevole, un solo giurato vota innocente.

(undici mani alzate per la colpevolezza)

E, sia chiaro, lo fa non perché ritiene che l'imputato sia innocente, ma perché crede che non sia possibile togliere la vita ad una persona senza averne parlato.
Uccidere una persona non deveessere facile, anche se lo si fa per "giustizia".
Non è una discussione sulla pena di morte, si dà per assodato che se si è colpevoli, bisogna pagare, però si cerca di meditare sulla gravità della decisione.
Quindi si prosegue, analizzando le prove, discutendo più o meno animatamente e facendo successive votazioni, dalle quali emerge come il dubbio sulla colpevolezza sia avanzato tra gli altri giurati.

Nonostante questo film si svolga interamente in un tribunale, non è un thriller legale. Il tema centrale, più sotteso che affermato, è quello della responsabilità del giurato nelle proprie decisioni. Il mezzo è un avvincente giallo, nel quale si rivedono a bocce ferme tutti gli elementi di prova, si analizzano i testimoni quanto le testimonianze.
Non si cerca un colpevole perché lo si ha già, ma si cerca di capire attraverso il confronto se davvero lo sia, un po' come un gruppo di persone che discute della validità di giallo.

Sì, il testimone ha detto di aver visto l'imputato attraverso un vagone della metro che passava, ma possiamo essere sicuri di quello che dice, quando afferma anche di aver sentito l'imputato?
E come giallo è senz'altro interessante, perché per una volta tutti sono detective e tutti conoscono gli elementi di prova, ma non sono d'accordo su come interpretarli ed è dalla discussione e non dal genio di una sola persona, che si arriva alla soluzione.

Il film è ben realizzato, non ha effetti speciali, non ha azione.
E' un bel vecchio film che vale la pena vedere.

Se siete interessati è possibile acquistare il blu-ray o il dvd via Amazon.

Questo è il motivo per cui non possiamo avere cose buone.

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Questo fumetto non è mio, ma di Maki, autore del blog/fumetto Sci-ence, ora Boxplot, io ho solo fatto la traduzione (leggete anche il commento sotto):

(Cliccare sull'immagine per ingrandire)
Traduzione del commento originale:

"Lo so, lo so. Il fumetto di oggi è particolare. Mentre lo stavo disegnando, ho notato che dovevo fare continui passi indietro per cercare di spiegare le idee. Quando sono arrivato a disegnare lo spettro elettromagnetico con photoshop, ho detto "Questo, è troppo. Ora stiamo scendendo a livello delle scuole medie." Questo significa che quando il pubblico è disinformato  sulla scienza di base, si devono fare grossi fumetti esplicativi. Se sembro arrabbiato, è perché ho dovuto disegnare diagrammi con atomi e arcobaleni invece di tumori del sedere.
La radice di questo problema con i cellulari è la disinformazione generale sulla natura della radiazione e la confusione con la radioattività. Elementi come l'uranio e il plutonio sono radioattivi, ma tutto irradia. Infatti, proprio ora, in questo momento, voi state emettendo radiazioni infrarosse. Avanti, provate a smettere di farlo.
Continuerete ad emettere un qualche tipo di onda elettromagnetica anche dopo essere morti. Voi siete anche radioattivi. Tutti lo siamo. Siamo pieni di carbonio-14, un isotopo, che gli scienziati possono usare per datare i nostri futuri scheletri fossilizzati misurando la quantità di carbonio-14 che si è trasformata in azoto-14. Siete degli stronzi radioattivi.
Non spaventatevi. Non siete hulk, nè i vostri scheletri cominceranno a brillare. E' una cosa naturale che abbiamo tutti, e finché è in equilibrio, siete a posto. E' simile al modo in cui le nostre funzioni metaboliche producono formaldeide naturalmente. Finché non bevete quella roba, va bene. Ma sto divagando! Torniamo alla Radiazione Elettromagnetica: vedete, quando immettete energia in qualcosa - diciamo scaldando un pezzo di metallo - questo qualcosa emette parte dell'energia in quella che è nota come radiazione del corpo nero. Comincia con le frequenze infrarosse e man, mano che il metallo si riscalda emette calore. Visto che sto distruggendo miti scientifici:
Il calore non va verso l'alto. L'aria calda sale sopra quella più fredda perché l'aria fredda è più densa. Il calore si diffonde. Per cui smettetela.
Ahem, scusate. Mentre il metallo diventa più caldo, la radiazione si sposta nelle frequenze visibili - il metallo comincia a brillare. Comincia con un rosso spento, e poi si muove sullo spettro (ricordate RAGVAIV?)arrivando agli ultravioletti e persino ai raggi-x dopo di quello. Ora la ragione per cui il metallo caldissimo non diventa blu, è perché sta ancora irradiando ogni altro colore, producendo luce bianca. Infatti, essendo stato uno scultore di metalli, ho avuto molti incontri con le frequenze ultraviolette emesse dalle saldature ad arco ultra brillanti. Saldare senza coprirti ti fa abbronzare in maniere molto strane.



Ma aspettate un secondo, finché non arriviamo alla radiazione ultravioletta, tutta questa roba era nella categoria chiamata radiazione "Non Ionizzante". Questo significa che la radiazione non ha abbastanza energia da strappare gli elettroni dagli atomi. Le microonde ricadono in questa categoria. Le radiazioni ionizzanti (raggi UV, raggi-X, raggi Gamma) hanno abbastanza potere da spingere gli elettroni lontano dagli atomi, danneggiando quindi le cellule. I raggi Gamma hanno abbastanza potenza da libereare i neutroni ed è solo allora che si hanno le brutte e spaventose "radiazioni". Perchè non si stanno soltanto formando ioni, si stanno rompendo gli atomi in elementi differenti, cosa che crea un grandissimo danno al DNA umano.
Per cui, ora che abbiamo diviso lo spettro elettromagnetico in "relativamente innocuo" e "pericoloso", possiamo vedere che il nostro aiutante da cucina, il forno a microonde, è nel lato basso dello spettro. Ora io dico relativamente innocuo perché sì, le microonde possono bruciare. Ma non rendono il vostro cibo radioattivo. Strofinate molto velocemente le vostre mani: ecco come funziona.
Le microonde sono assorbite dall'acqua nel cibo e fanno un piccolo giro per allinearsi magneticamente con le onde. Ora, il forno fa oscillare costantemente la sua frequenza (2450 milioni di cicli per secondo), per cui immaginate questa molecola d'acqua che gira avanti e indietro così velocemente. Sì, roba calda! Il tuo cibo è riscaldato attraverso un complicato sistema di sfregamento di mani molecolare.
Agh. Ho appena scritto un articolo di wikipedia sulle microonde. Questo è il motivo per cui non possiamo avere cose buone.
Ora per finire, come è detto nel fumetto un recente studio nel JAMA ha mostrato che i cellulari possono fare qualcosa (saltate l'annuncio). Solo che non è cancro. Ma dato che i tumori al cervello ed al sistema riproduttivo sono le cose che spavantano di più le persone - non un incremento nella metabolizzazione del glucosio in aree localizzate del cervello - i media si concentrano sulla prospettiva "Oh mio dio radiazioni".
Chiaramente non c'è ancora un verdetto definitivo sui cellulari e la salute, ma al momento non c'è nulla di cui preoccuparsi. Richiamando lo scorso fumetto, c'è un rischio di gran lunga maggiore di farsi male al cervello cadendo dalle scale che per colpa di qualche microonda vagante.
Insieme al resto di quei raggi cosmici che ci attraversano o creano isotopi di carbonio. Niente di importante.
Qualcuno direbbe che io sono come un neutrino, perché penetro continuamente tua mamma. OHHHHHHHHH!!

Grand Budapest Hotel - una recensione

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"Sei davvero uno schianto, tesoro, dico sul serio. Non so quale crema ti abbiano messo giù all'obitorio, ma ne voglio un po' anch'io."
(un vero gentleman fa sempre i complimenti alle signore, anche da morte)

Difficile da raccomandare e difficile da non raccomandare.
 

"Grand Budapest Hotel"

Immaginate un film con Ralph Fiennes, Edward Norton, Willem Dafoe, Jude Law, Jeff Goldblum, Tilda Swinton, Adrien Brody, Harvey Keitel (praticamente una passerella di Hollywood da solo).
Una commedia spassosissima, recitata serissimamente.
Un film leggero, ben fatto e stupefacente.
Di cui nessuno parla.

Tranne noi, dopo il trailer, ovviamente.


Beh, ora avete visto anche voi il trailer.
E' strano come film, no?
Niente supereroi. E' pieno di attori famosi, ma per la maggior parte sono appena riconoscibili. Nessuna attrice procace. Nessuna battuta volgare e niente umorismo demenziale. Nessuna scena d'azione al cardiopalma, nessun combattimento all'ultimo sangue. Niente 3d: la maggior parte del film non è neanche in 16:9! (vedete le barre nere lungo i bordi del trailer?)
Insomma chi se lo vuole vedere un film così?

(Voi?)

Sembra, dal trailer, quel tipo di film cui uno non dà un secondo sguardo, quel tipo che: "uhm... carino, se capita in tv magari lo vedo."
Ma no, questo è un film che merita e merita tantissimo.

  • Non è una commedia 
Nel senso che sì, lo è, ma non è una classica commedia.
Non ci sono battutacce, scene demenziali, parolacce, pause da risata o ammiccamenti al pubblico, è un film che fa ridere: ci sono fantastici scambi di sguardi tra i protagonisti e sottili espressioni catturate con cura dalla macchina da presa.


Lo humor presente è sottovoce, con tinte nere.
Descriverlo come esilarante sarebbe decisamente fuorviante.
Sì, fa ridere e parecchio, ma è l'assoluta serietà con cui tutti gli attori recitano e la storia si dipana a renderlo strepitoso.
Insomma, non è il "cosa"è il "come" che rende questa una meravigliosa, quanto unica commedia.

  • Attenzione ai dettagli
Il regista, Wes Anderson, ha curato ogni particolare, dalla sceneggiatura alla fotografia, dalla recitazione al casting in maniera magistrale, e non per vuoto formalismo e aderenza a spogli canoni estetici. Non siamo di fronte a Kubrick e al suo perfezionismo: questa è la cura di qualcuno che ama qualcosa e vuole che sia fatta al meglio, è un prodotto di amore.
Tutto è bello, ma non in maniera spettacolare, ma in quel modo gentile in cui le piccole cose sono fatte con attenzione e premura, un po' come presentare una scatola di dolci:


Non è perfetto, ma, è qui è la sua forza, anche le sue imperfezioni (come un anello del fiocco della scatola che sfugge di lato) sono premeditate.
Anche solo a ricercare immagini da utilizzare in questo post ho fatto incetta: ogni scena sembra un quadro, proporzioni, colori, dinamicità tra i personaggi, e in movimento è ancora più sorprendente. L'uso di differenti proporzioni si accompagna anche ad un diverso movimento della camera da presa, ruotazioni al posto di carrellate.

  • Sì, ma di che parla?
Come avevo anticipato prima, non è il cosa, la parte fondamentale, ma il "come", tuttavia anche il soggetto merita una spiegazione.


Il film racconta la storia del Grand Budapest Hotel, un grande albergo immaginario situato nelle montagne di un paese slavo immaginario (la Repubblica di Zubrowka), del suo concierge Monsieur Gustave H. (Ralph Fiennes) e del suo aiutante Zero Moustafa (Tony Revolori).
Dopo un breve sguardo sui dietroscena di come veniva gestito l'albergo scopriamo che una delle sue clienti più affezionate muore in circostanze misteriose, lasciando a Monsieur Gustave H. un favoloso e costosissimo quadro.
Gli eredi, ovviamente, si oppongono e cercheranno di incastrare il concierge per l'omicidio.

  • Concludendo
Come avrete capito, questo per me è uno dei migliori film dell'anno, se non di sempre, ed è una settimana che cerco di scrivere e trasmettere quanto questo film mi sia piaciuto, senza sentire di esserci riuscito.
Ne consiglio vivamente la visione.
Non perdetevelo.

Se volete seguire i miei consigli, si può noleggiare su iTunes o su Google play, o comprare il dvd e blu-ray su Amazon

Lucy - una recensione

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"L'uomo medio usa solo il 10% del proprio cervello. Immaginate cosa potrebbe fare lei con il 100%"

(indossare una parrucca?)

A quanto pare... non molto?
Devo dire che dopo L'uomo d'acciaio onestamente non credevo che ci sarebbe stata una simile delusione delle aspettative così presto.
Voglio dire: Luc Besson, uno dei miei registi preferiti per la sua capacità di fare film d'azione avvincenti, originali e divertenti (e non scordiamoci del suo film di fantascienza, Il quinto elemento) e in generale la sua bravura nel creare personaggi femminili forti e credibili, uno dei pochi, se non l'unico nel mondo dei film ad altissimo budget a farlo (saluto doveroso va a Ridley Scott per la parte di Sigourney Weaver in Alien).

Questo film, invece?

Con questo film Besson ha toppato.
E, intendiamoci, il problema non è (solo) la stupida premessa.

(mettersi delle lenti a contatto colorate?)
Sì, la storia che gli umani usano solo il 10% del proprio cervello è solo questo: una storia.
Usata bene, tuttavia, può anche essere una base discreta per un film fantascientifico (si potrebbe anche obiettare che, fantascienza per fantascienza, la droga/composto magico/altra fesseria assunta faccia funzionare al 200% il cervello, partendo dal normale 100% e così si salta a piè pari 'sta cosa). Ma vabbè, ignoriamo questo.
Il punto è che ci fai con questo potenziale?

(sparare con delle pistole?)

La risposta è non molto.
Voglio dire, nel trailer si vedono alcune scene promettenti, con telecinesi, telepatia e qualche altro superpotere (come capire le altre lingue o vedere le comunicazioni dei cellulari), ma la verità è che il trailer mostra praticamente tutte le scene con i superpoteri.
Tutte.
(fare un inseguimento in macchina?)

Immaginate che vi invitino ad una cena, mostrando una foto di una bella torta. Nella foto la torta sembra molto gustosa e vi aspettate, di conseguenza, che il resto della cena sia a livello, ma una volta arrivati vi accorgete che il resto della cena sono delle ciotole di salatini, due tramezzini col tonno e la torta per quanto carina, è troppo dolce e piena di coloranti.

(stare al computer con venti finestre aperte lo faccio pure io, sentite...)


Ecco, questo è Lucy.
Sembra un film fantascientifico d'azione con il lancio di una protagonista femminile (tanto per cambiare). Quasi una storia di origine di una nuova supereroina, e invece l'azione è un pretesto per filosofeggiare in maniera spicciola sul potenziale umano, l'origine della specie, la destinazione dell'uomo e altro.
E' praticamente impossibile ignorare il pretesto del 10% del cervello, visto che periodicamente fanno vedere Morgan Freeman che pontifica, di fronte ad un pubblico rapito di una università francese, cosa potrebbe succedere se utilizzassimo meglio il nostro cervello.
Anzi, a conti fatti, sembra che l'azione sia il pretesto per poter parlare del cervello umano.
Peggio ancora, tutto il film è un continuo collasso della trama, piena di buchi e cose senza senso.

Nei primi dieci minuti del film si dovrebbe spiegare come Lucy venga a contatto con la droga e stabilire il cattivo. Ecco come il film si presenta:

Lucy (Scarlett Johansson) dovrebbe essere una studentessa a Taipei, non si sa come, perché, cosa faccia o come si mantenga. Anche perché non capisce neanche una sola parola della lingua. Uhm?
Passa il suo tempo facendo feste con abuso di alcol e droga, e in una di questa ha conosciuto un paesano, Richard, che la coinvolge, contro la sua volontà, nella consegna di una valigetta misteriosa. Ok...
Mentre lei va a consegnare, lui viene ucciso da dio sa chi, senza alcun motivo e non si parlerà mai più di lui. (chi gli spara? Da dove? Perché?) Uhm?
Lei viene portata in una stanza di un albergo dove la persona che deve ricevere la valigetta, un boss della malavita locale, non sapeva di dover ricevere nulla. Non sa cosa contenga. La fa aprire a Lucy sotto minaccia armata e si scopre che dentro c'è una droga azzurra. Si scopre, inoltre, che il boss aspettava questa droga. Ma scusa...
Che questa droga è stata preparata da un dottore, che poco dopo si troverà nello stesso palazzo (e allora perché spedirla con una valigetta data ad un tossico americano?) Uhm...
Il dottore e il boss decidono di usare Lucy e altri tre sventurati come cavie per trasportare la droga in altri paesi tenendola nello stomaco dopo averli aperti e richiusi (invece di prendere degli scagnozzi ben pagati e disposti a farlo per lavoro, facendogliela ingoiare in dei palloncini come succede normalmente?) Uhm...
Tuttavia Lucy, invece di essere mandata all'aeroporto come tutti gli altri, viene portata in una specie di prigione dagli scagnozzi per violentarla (Uhm?!)

Questo circa nei primi dieci minuti.
Insomma, tante piccole (o grandi) inconsistenze che in un buon film d'azione sarebbero state forse tollerabili, in questo continuano a sommarsi e fanno perdere ogni interesse. Nulla viene spiegato o giustificato: perché Lucy non si occupi dei cattivi una volta per tutte con i superpoteri, per esempio, perché abbia bisogno di avere accanto a sè un poliziotto francese, visto che è perfettamente in grado di fare TUTTO, perché deve convincere quattro scienziati di chi è e cosa è in grado di fare, e così via.

In conclusione.
Non vedetevi Lucy.
Non merita.
Se proprio avete dubbi, guardatevi il trailer che riassume tutte le principali scene con effetti speciali, non c'è altro che meriti in questo film.
Guardatevi (o riguardatevi) piuttosto Alien, il silenzio degli innocenti, 28 giorni dopo, Nikita, Leon, il quinto elemento.
Altri film che meritano, con donne forti e scene d'azione interessanti, trame più curate.
Non vedetevi questo film.
A presto.

Parabeni, fanno bene?

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Si parla tanto di parabeni nell’industria cosmetica e di quanto siano dannosi i prodotti che li contengono.
Ma c'è qualche fondamento di verità in tutto questo?
Ho fatto un po' di ricerche e il risultato forse vi stupirà...

Innanzitutto: Cosa sono i Parabeni?

(tipico Parabene allo stato brado)


I parabeni sono dei conservanti,battericidi e fungicidi, usati comunemente da oltre cinquant’anni.


  • Quando è iniziato tutto questo?

La paura per i parabeni è nata nel 2004 quando fu pubblicato uno studio teso a dimostrare che i tumori al seno erano correlati ai deodoranti contenenti parabeni.
In questo controverso studio sono stati trovati parabeni in 18 su 20 campioni provenienti da tessuti di tumori al seno.

(xkcd, fumetto originale qua - traduzione mia)

È stato evidenziato da più parti (National Cancer Institute, American Cancer Society) che questo studio non era stato condotto in maniera accurata, sottolineando numerosi problemi come la mancanza di un gruppo di controllo, l’esiguo numero di pazienti controllati, il non aver dimostrato la provenienza dei parabeni (che potevano anche venire dai medicinali chemioterapici), il non aver analizzato tessuti diversi da quello del seno, non aver dimostrato che l’accumulo è dovuto all’uso di deodoranti e soprattutto non aver dimostrato che sono i parabeni la CAUSA del tumore.

Tuttavia questo non ha impedito che crescesse il panico.


La FDA (Food and Drug Administration) l’ente per la sicurezza del cibo e dei medicinali americano, a causa della crescente ondata di paura creata da quell’articolo, si è sentita in dovere di riesaminare la propria posizione circa i parabeni.

La FDA riconosce che secondo alcuni scienziati i parabeni simulano gli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili, tuttavia osserva che i parabeni (nello studio del 1998 di Routledge e al., in Toxicology and Applied Pharmacology) hanno dimostrato un’efficacia dalle 10.000 alle 100.000inferiore rispetto agli estrogeni naturali, e comunque in concentrazioni 25.000 volte superiori a quelle normalmente usate nei cosmetici.

Ricapitolando nel 2007 la FDA ha ritenuto che i parabeni non fossero pericolosi e che anche in enormi quantità, non sono in grado di avere effetti sul piano ormonale.

  • Tutto sembrò placarsi...
Addirittura in Europa la commissione scientifica europea (SCCS) nel 2010 decise di pubblicare la sua Opinione in proposito.
In base a tutti gli studi presentati ed analizzati, si dice, i parabeni non creano alcun danno in concentrazioni superiori allo 0,4% da soli o allo 0,8% se accoppiati.
Queste cifre, continua lo studio, sono fissate in misura precauzionale, e non perché ci siano dati che dimostrano l’improvvisa tossicità dei parabeni a dosi più alte.

Nel 2011, tuttavia, in Danimarca hanno deciso, in via cautelare e (bisogna dirlo) senza alcuna base scientifica, di vietare l’uso dei parabeni nei prodotti per i bambini al di sotto dei tre anni.

(Scienza? A che serve quando NESSUNO PENSA AI BAMBINI!!!)


  • PERCHE' NESSUNO PENSA AI BAMBINI!!!111!!!1
 La Commissione scientifica europea, che si è sentita tirata di nuovo in ballo, rivaluta la propria opinione, alla luce della legge danese, e nuovamente (con l’opinione 1446/11) conclude che non ci sono motivi di preoccupazione per la sicurezza dei bambinisia per quanto riguarda la tossicità che l’esposizione e che i parabeni, di fatto non possono essere riconducibili agli estrogeni.

Per non sapere né leggere, né scrivere, comunque, la Commissione scientifica ammette che non ci sono dati sufficienti ad escludere che per i bambini sotto i sei mesi non ci siano assolutamente rischi e quindi invita a usare cautela e ad attendere nuovi studi in proposito.

Dal 2011 ad oggi (sccs 1514/13) l’opinione della Commissione scientifica europea nonè cambiata:

I parabeni non sono pericolosi, anche in quantità di gran lunga superiori a quelle comunemente usate nei cosmetici. Non c’è alcuna prova che possano fare male, tuttavia (dice sempre la Commissione in via precauzionale) almeno per i bambini inferiori a sei mesi, conviene fare attenzione.

(Tipico Parabene addestrato)
  • Riassumendo e concludendo.
Il dibattito sui parabeni, partendo da uno studio del 2004 sui tumori al seno e deodoranti è finito nelle discussioni senza capo né coda di dieci anni dopo, in cui si afferma l’assoluta tossicità dei prodotti che li contengono.
Dopo quanto è successo con le sigarette non c’è più alcuna fiducia verso la ricerca scientifica, ed è sufficiente che qualcuno suggerisca che un prodotto possa essere correlato al cancro perché tutti gli studi contrari siano accusati di essere “comprati”.
È proprio vero che “il cane bruciato dall’acqua calda, si nasconde dall’acqua fredda.”
Ma prima di lasciarci prendere dal panico, non è meglio informarsi? Controllare le fonti? Assicurarci che quanto ci viene detto è vero?

Suicide Squad

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Pensate alla DC Comics.
Poveracci loro hanno una caterva di personaggi e di storie da raccontare, ma non gli riesce, ma manco per caso, di fare un film decente sui loro personaggi, a meno che non si parli di Batman.
(Dal 1989 salva la faccia alla DC Comics, se non è un supereoe lui...)

I telefilm hanno avuto (quasi) tutti un discreto, anche se non enorme, successo.
I film 'na mezza ciofeca.
Poi escono i vari Iron Man, Thor, (il godibilissimo) Guardiani della Galassia, Capitan America, Avengers... Ora uscirà pure Ant-Man.
Ant-Man, dico io.
E tu, DC Comics non riesci manco a fare un film con Superman senza farlo male?

(Superman si fa già abbastanza male da solo)

La DC, allora, ingrugna. Pensa, magari posso salvare Superman se gli faccio un film con Batman e ci metto in mezzo anche Wonder Woman?
La risposta è no.
Basta vedere il trailer per capire che non hanno capito nulla dei motivi per cui l'Uomo d'acciaio è stato un brutto film (nonostante avesse sollevato tanto le mie aspettative).

(per non dimenticare l'orrore che hanno fatto col bilanciamento dei colori nel primo film)

E allora DC si igrugna ancora di più e pensa: ma se invece di tirare fuori i pezzi grossi, prendessi tutti quei personaggi mezzi sconosciuti, da uno spin-off non conosciutissimo, ma originale e li mettessi insieme per fare un film?
Hai la mia attenzione.

Intendiamoci.
Sicuramente andrò a vedere Batman v. Superman.
C'è una parte di me che gode al solo pensiero di vedere due supereroi prendersi a papagne in faccia per due ore, ma nulla mi toglie dalla mente che sarà un film tiepido e troppo sicuro di sè, come l'altro Superman.

Ma Suicide Squad?


Potrebbe funzionare.

E siccome c'è tempo prima dell'uscita del film, perché non cercare di capire di chi stiamo parlando?
Cos'è la Suicide Squad, tanto per cominciare?

Il gruppo è composto da diversi criminali del mondo DC, cui il governo chiede, in cambio della libertà o della loro vita, di compiere delle missioni estremamente rischiose.
In pratica fanno il lavoro sporco, e se qualcuno li scopre, nessuno penserà mai che il governo sia veramente così folle da assumere questi criminali incalliti per farlo. Tra l'altro questo fornisce anche una discreta scusa che non rompe la quarta parete per giustificare le frequenti uscite di prigione di vari criminali.

In una parola: Antieroi.

Se vedere i lati oscuri e le debolezze dei vari eroi può essere interessante, vedere i lati positivi dei cattivi può esserlo ancora di più (e il grande apprezzamento per il Loki di Hiddleston lo dimostra).
Detto questo, a parte Joker, chi erano quegli altri tipi?

(No, sul serio, chi sono?)

E prossimamente scopriremo insieme chi fa cosa, per il momento a presto!

Suicide Squad - l'estetica

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Continuando il discorso appena iniziato, e prima di addentrarci nelle storie dei singoli personaggi, può valere la pena dare un'occhiata allo stile che sembra abbiano voluto dare a questo film (almeno, dal trailer e dalle immagini finora trapelate).

Per avere un discreto punto di raffronto andiamo sul conosciuto:



Joker è una faccia nota che nel corso dei decenni ha avuto diversi interpreti (anche solo considerando i film) e diverse interpretazioni (lo stesso Joker in un arco dei fumetti ha finito per indossare la sua stessa faccia, in senso letterale, ma questa è un'altra storia).
Dalla versione bizzarra e colorata del Batman degli anni '60 con Adam West, alla famosa icona di Jack Nicholson (ancora molto prossima nei colori alla versione anni '60, ma con un tocco di pazzia in più data dall'attore) e da ultimo, l'inquietante e ben riuscita interpretazione di Heath Ledger.
Joker è un personaggio camaleontico, la cui storia di origine è cambiata numerosissime volte, anche nel fumetto (compresa una recente versione che gli attribuisce l'immortalità!) rispecchiando lo zeitgeist dei diversi autori e registi che hanno messo mano sul personaggio.

Si può affermare che ci sia oggettivamente una versione di Joker "migliore" delle altre?
Credo di no, ogni variante rispecchia una faccia del tempo in cui è stato prodotto e della persona che ha riscritto il suo personaggio.
Certo.
E poi per Suicide Squad mettono in giro questa nuova versione di Joker:


Uhm.
Onestamente?
Vista da sola, questa foto non ispira confidenza.
Questa immagine sembra più quella di un figlio di papà, fan di Joker, che si veste "come lui", senza aver capito esattamente cosa sia che rende Joker, quello che è.
Che, in parte, è stato proprio quello che è successo con L'uomo di acciaio. Non capire cosa rende grandi e diversi questi personaggi.

Tuttavia le altre foto ed il trailer ci mostrano una Gotham abbastanza diversa da quella che abbiamo lasciato nel Cavaliere Oscuro, e il suo seguito.
Nolan aveva creato un mondo in cui Batman e i suoi nemici erano esseri possibili, superumani, ma possibili:
Ra's Al Ghul non è un immortale, mistico a capo di un lega di assassini, dotato di super poteri, ma Liam Neeson con un brutto pizzetto (e una lega di assassini, va bene)
Baneè un terrorista muscoloso che porta una maschera che copre la bocca (invece di essere un luchador messicano imbottito di tossine speciali e con una acuta mente strategica).
Robin è un poliziotto invece del figlio di alcuni acrobati.

In questo universo, Suicide Squad sembra voler fare un passo più avanti.
Rivediamo la foto della scorsa volta:


Tutti i personaggi sono più o meno omogenei, tutti sono più o meno normali (e poi c'è Killer Croc).

Sembrano criminali da strada.

Harley Quinn non ricorda né l'allegra versione del cartone animato, né la variante porno-tirolese dei videogiochi.
Harley Quinn sembra una donna.
Un po' pazza, ma semplicemente una donna.
E così anche gli altri (e poi c'è Killer Croc).

In questo universo, i criminali sono (sembrano almeno) dei semplici criminali che si sono dati, o a cui sono stati affibbiati nomi buffi.
Non sono delle controparti dei superoi, ma un gruppo di sbandati.

Funzionerà questa scelta estetica?
Voi che ne pensate, qual è il vostro Joker preferito?

Suicide Squad: Slipknot e Boomerang

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Vediamo di toglierci di mezzo due tra i meno interessanti membri della squadra: Slipknot e Capitan Boomerang.

(no, sul serio, questo era il suo costume originale)

Slipknot (il cui nome in italiano vuol dire 'nodo scorsoio') ha, nelle immagini classiche almeno, due buchi per l'aerazione sotto le ascelle, il disegno di un cappio intorno all'ombelico e il suo potere (se così si può chiamare) è quello di aver fatto una corda estremamente resistente e saperla usare.
No, sul serio, tutto qua.
Christofer Weiss, dipendente di un'industria chimica del sud degli Stati Uniti, inventò un agente chimico che rende le corde molto resistenti e questo lo convinse di essere un superoe.
Ovviamente invece di usare questa sua abilità per fini ricreativi, lui diventa un esperto omicida.

Possiamo tutti capirlo, magari aveva inventato la formula di lunedì mattina e la carriera da serial killer è sembrata la scelta più ovvia.
Prima di giovedì non conviene mai fare scelte di vita così importanti, errore piuttosto comune.


Non sorprenderà molti sapere che Capitan Boomerang, nome comune Digger Harkness, ha invece il 'superpotere' dei boomerang (e nessuno dal 1960 ad oggi ha pensato di cambiargli il soprannome).
In verità la faccenda è un po' più complessa, nel senso che lui è in grado di creare boomerang con poteri particolari ed ha una mira sorprendente (tanto da riuscire a colpire lo stesso Flash e quasi ucciderlo lanciandolo legato ad enorme boomerang verso lo spazio... i bei vecchi fumetti...), ma sempre di boomerang parliamo.

La caratteristica per cui Digger Harkness è famoso nel mondo DC, comunque, è il fatto che è uno stronzo.
Non gliene manca una.

Questa sua particolarità col tempo è diventata quasi più importante del suo potere.
Per esempio, nei fumetti della Suicide Squad, e immagino questo possa essere qualificato come SPOILER minore per i fumetti e per il futuro film, capitan Boomerang convince Slipknot che i braccialetti esplosivi che portano per evitare di fuggire sono falsi.
Slipknot, sicuro che Harkness non gli abbia mentito, poco dopo coglierà l'occasione per cercare di fuggire e questo farà esplodere il suo braccialetto e perdere il braccio (povero Slipknot, quel lunedì sarebbe dovuto proprio rimanere a casa).

In un gruppo di cattivi come la Suicide Squad, Harkness è quello che cerca comunque di fregare tutti gli altri per il proprio tornaconto. In generale non ha qualità che possono redimerlo e ad ogni occasione cercherà di fare il doppio gioco.

Quindi ecco a voi i primi due membri della Suicide Squad:
Slipknot:

e Capitan  Boomerang:


Degli opposti in New York

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Quest'anno, a settembre, sono stato a New York e posso dire che vista da vicino c'è qualcosa di veramente particolare.

(Ho trovato finalmente il piripicchio di Google Maps! Oppure lui ha trovato me?)
New York ha una natura duplice e contrapposta: vicino e lontano, piccolo ed enorme, il singolo e la folla.

Da vicino si vedono i piccoli negozi, le botteghe sulle strade che vendono robaccia, i cartomanti, i finti pub irlandesi.
(New York come si vede raramente: dal basso e da vicino)

Più in alto e distanti si vedono i grattacieli torreggianti e maestosi.
Un grattacielo visto dal basso è uno Starbucks  o un negozio di souvenir, di vestiti cinesi o indiani, elettronica di dubbia qualità e provenienza, innumerevoli "deli", catene di drugstore... Difficilmente, mentre si scansano i turisti ed i passanti, si ha tempo per sollevare veramente la testa per vedere la cima di quei palazzi.
Un grattacielo è come un arcobaleno, lo vedi bene solo da lontano.

(vista sud di Manhattan dall'Empire: principalmente grattacieli)

Piccole sono le case a due piani in periferia, col giardinetto davanti, una diversa dall'altra, le camere d'albergo, i locali costruiti nei seminterrati.
Enormi sono gli isolati, i palazzoni, i camion, il parco, i musei...
(I London Terrace un isolato fatto da un unico complesso di appartamenti)

E poi le persone: ci sono così tante persone uniche e diverse, eccentriche e bizzarre.
Si trovano donne in tanga e body painting della bandiera americana che parlano con l'imitatore di Olaf a Times square, i salutisti che corrono sul posto ai semafori alle 6 del mattino, gli obesi che vanno sugli scooter, vecchi tatuati dalla testa ai piedi passare accanto a giovani yuppie, l'assoluta povertà di anziani senzatetto che si legavano buste ai piedi e ragazzi che chiedevano l'elemosina scrivendo sui cartelli "23 anni solo e stressato".
Ma nella folla non esistono più persone: tutte le differenze si appiattiscono.

(E. Hopper - "From Williamsburg bridge" - MoMA - una persona sola affacciata alla finestra)
Questa sembra la natura bizzarra ed unica di New York, capace di coniugare questi opposti, continuamente amalgamandoli.
I contrasti sono forti e stranamente, anche diverso tempo dopo essere tornato in Italia, sembrano ancora inconciliabili.
Non ci sono vie di mezzo. Non c'è veramente un punto in cui vicino e lontano, piccolo ed enorme, singolo e folla sembrano andare d'accordo.
Tutto si riflette biano e nero, complesso eppure semplice.
Questa forse è la cosa che più mi ha colpito di New York.

Storie d'amore e di buche nel deserto

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Ho già parlato di come nel Vecchio Testamento ci fosse poca dimestichezza su come trattare le donne parlando dell'esperienze del giovane Onan con la sua moglie di seconda mano (cliccate qua se volete sapere perché veniva chiamato l'incula capre) e delle figlie dell'anziano Lot (cliccate qui se invece volete sapere perché hanno deciso che giacere con il loro stesso padre dopo averlo fatto ubriacare fosse una buona idea)

Questa volta, invece, si parla di amore.
Cioè... più o meno.
Si parla di sesso, candele profumate e buche scavate nel deserto di notte per nascondere cadaveri.
Parlerò, insomma, di Sara e Tobia.



  • Perché lui era il prediletto
Tobi (il padre - senza la benché minima immaginazione per i nomi - di Tobia) era un sant'uomo che aiutava i suoi connazionali scavando fosse per loro. Era così santo che a volte aspettava che le persone fossero morte prima di richiudere le buche che faceva.

(Grazie Tobi! Ci si becca dopo per un aperitivo...)
Come succede in queste storie, Tobi era amato a tal punto dal Signore che questi gli volle fare un dono.
Una sera Tobi aveva fatto tardi al lavoro per colpa di una persona che si ostinava a volere uscire dalla fossa, e forza di dargli palate si era stancato, addormentandosi sul cumulo di terra smossa.
Dio colse l'occasione e gli inviò un uccello, che per portargli l'amore divino cacò in faccia a Tobi per tutta la notte facendogli perdere la vista.
Questo dimostra due cose: che seppellire persone è un mestiere stancante e che nel dubbio è meglio non essere amati da Dio.

Tobi vedendo (ahahahah....) la mala parata e capendo che seppellire le persone, per quanto divertente, non era redditizio (ancor meno da cieco), invitò il figlio Tobia a raccogliere i soldi dai suoi debitori nella Media.

  • Nel frattempo in un paese della Media...
Raguele, fratello di Tobi, sentì l'amore divino concentrarsi su di lui e sospirò.
L'anziano Raguele, infatti, non è che stesse messo meglio di suo fratello.
Egli aveva avuto la sfiga di avere una figlia femmina, Sara, e sappiamo che questo nel Vecchio Testamento è già di per sè un pessimo segno.
Come descrivere Sara?
Lascio che le parole della sua serva vi dicano l'essenziale: 
"Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere. Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia."
Insomma, Sara era davvero amata.
Sposata sette volte, e vedova sette volte prima ancora della prima notte di nozze, per buona misura Sara sfogava l'insoddisfazione sessuale sulle povere serve.
L'immagine di una donna santa.

(Se la sposa è Sara, basta solo lei per tutti e sette i fratelli)
Ovviamente per non rovinare il mercato Raguele diceva in giro che era colpa del demonio Asmodeo se sua figlia ne accoppava così tanti, ma come vedremo tra poco forse il motivo era un altro...

Tobia dal canto suo aveva salutato mammà e papà e si era incamminato verso la Media insieme ad uno sconosciuto, che in verità era l'arcangelo Raffaele travestito.

  • Il romanticismo al tempo del Vecchio Testamento
Tempo di mettere piede al paese dello zio che Tobia vede Sara e si innamora.
Certamente anche ai tempi del Vecchio Testamento era famoso il detto "i cugini si pigliano i primi", ed anzi secondo le parole di suo padre: "prenditi una moglie dalla stirpe dei tuoi padri e non una donna straniera, che cioè non sia della stirpe di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti". Che cuore d'oro, chissà chi mi ricorda...
Raffaele dal canto suo, meglio di Cyrano sussurrava parole romantiche tipo "Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre", ah bè... una volta sì, che sapevano come scrivere le cose romantiche.

Fu così che Tobia si recò con il cuore gonfio di amore e buoni sentimenti a casa di Raguele e dopo essersi presentato come nipote, senza perdere tempo chiese la mano di sua cugina.

Raguele:"Come è la cena, Tobia? Vuoi un altro pezzo di montone?"
Tobia:"No, voglio conoscere in senso biblico mia cugina."
Raguele:"Tua cugina."
Tobia:"Sì."
Raguele:"Mia figlia."
Tobia: "Sì."
Raguele: "... avrai sentito forse qualche storia in giro...."
Tobia:"Che Asmodeo abbia ucciso i suoi sette mariti, i miei sette cugini, la prima notte di nozze?"
Raguele:"ESATTAMENTE! Sì.... Asmodeo... ehm... la prima notte di nozze.... terribile... niente di anormale... niente a che fare con mia figlia Sara..."
Tobia:"A me va bene. E' praticamente un usato aziendale."
Raguele:"Sicuro?! Voglio dire... certo! come no... ehmm... - meglio sbrigarsi prima che parli con la serva..."

E fu così, che con le mani ancora sporche di montone, li unì in vincolo matrimoniale con queste esatte parole: "Prendi dunque tua cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte"
Scesa dunque la sera Raffaele andò da Tobia per dare qualche suggerimento romantico per la sua prima notte di nozze con sua cugina.

Raffaele:"Mi raccomando, sai quello che devi fare. Non ti deve piacere, devi entrare, fare quello che devi fare e uscire. Non un secondo prima. Niente seme per terra, Onan c'è già passato e vedi come gli è andata..."
Tobia:".... non è che per caso avresti qualche suggerimento... non so... per sopravvivere alla nottata? Cioè... quello che ha detto mio suocero non è che mi ispiri confidenza..."
Raffaele:"Ah, dici quella faccenda di morire la prima notte di nozze e che il Signore vi assista? Beh... vediamo... come dirlo... siamo in mezzo ad un deserto, non c'è acqua corrente... l'igiene della persona non è il massimo. Ecco. Può essere che una volta arrivato in camera da letto di Sara tu senta qualche cattivo odore..."
Tobia:"Cosa vuoi dire?"
Raffaele:"Quello che sto cercando di dire è che Sara puzza più di qualunque altra cosa tu abbia mai sentito."
Tobia:"Mio padre fa il becchino... io sono un pastore... conosco i cattivi odori!"
Raffaele:"Tu non puoi immaginartelo. Sette tuoi cugini sono già MORTI quando ha alzato la vestaglia! Facciamo così... appena entrato in camera da letto, prendi il cuore ed il fegato di un pesce e bruciali su un'incensiera. Più sono vecchi meglio è. Questo coprirà gli odori."
Tobia:"Sei sicuro?"
Raffaele:"Andrà a meraviglia, ora vai tigre."

(L'arcangelo Raffaele, l'inventore delle candele profumate)

  • Intanto in un'altra stanza della casa...

Raguele misurava a lunghi passi nervosamente la propria stanza, incapace di prendere sonno.
I suoi servi lo sanno...
Al paese lo sanno...
La gente mormora...
Non potrebbe sopportare la vergogna di un ennesimo genero morto la prima notte di nozze e per questo prende una decisione.

Raguele:"Servo..."
Servo:"Sì, padrone Raguele?"
Raguele:"... vorrei piantare un'ottava aiuola di tulipani."
Servo:"Di notte?"
Raguele:"Prendono meglio i tulipani."
Servo:"Nel deserto?"
Raguele:"Scava a fondo, hanno radici molto lunghe."
Servo:"I tulipani."
Raguele:"I tulipani."
Servo:"..."
Raguele:"..."
Servo:"Sua figlia si è sposata di nuovo, vero?"

Piano infallibile, quello di Raguele, seppellire in piena notte suo nipote prima che la notizia si sparga in giro.
Mentre il primo servo andava a scavare buche nel deserto, il gentile suocero mandò un altro a controllare se l'incredibile lezzo delle sottane di sua figlia avesse già mietuto la sua ultima vittima.
Ma ecco il miracolo!
La ricetta per la candela profumata aveva funzionato. Il "demone Asmodeo" era stato esorcizzato e suo nipote ci stava dando sotto con sua figlia.
Tutto andava finalmente come aveva sognato: niente più insulti, niente prese in giro, sua figlia fuori dalle scatole e soprattutto nipoti.
Tanti nipoti.
Tanti...
Servo:"Padrone? Padrone Raguele? Mi scusi, signore Raguele, la buca è scavata... vado a prendere il poveraccio dalla camera di sua figlia?"
Raguele:"Cosa? Scavata? Abramo santo, no! Non può vederla! Nononono! Ma che figura di merda se lo scopre! Tappala subito prima che venga giorno!"

(... e speriamo sia l'ultima, disse il servo)
  • Epilogo

Raguele aveva finalmente un genero che poteva chiamare tale per più di dodici ore di seguito, Sara poteva sfogare le sue frustrazioni a letto, Tobia aveva recuperato il denaro ed una moglie.
Ma che succedeva, intanto, a casa di Tobi?
Anna, la mamma di Tobia come ogni brava mamma del sud, non avendo più sue notizie da una settimana l'aveva dato per morto e andava ogni giorno a piangere sulla strada.
Suo padre, che aveva già un discreto conto aperto al baretto del paese, andava a prendere le sigarette al paese vicino per non farsi riconoscere.
Dopo l'abbondante luna di miele consumata nella casa dei suoceri, finalmente Tobia decise di rincasare, anche perché le sette aiuole di tulipani fuori casa per qualche motivo lo mettevano molto a disagio.
Raggiunta casa, su consiglio di Raffaele, Tobia passò della bile di pesce sugli occhi del padre, il quale, dopo averlo insultato pesantemente, si accorse di aver ripreso miracolosamente la vista (magari lavarsi ogni tanto...).

E fu così che scavando buche di notte e bruciando budella di pesce vissero tutti felici e contenti.

Perché il Coronavirus non c'entra nulla con il 5G

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"Tutti hanno diritto di avere la loro opinione, ma non i propri fatti."
Daniel Patrick Moynihan


Molti decideranno se vale la pena leggere questo post leggendo solo il titolo, chiaramente non sto già parlando con loro. Molti altri faranno una decisione simile non andando oltre le prossime quattro righe, per cui, chi ha fretta di capire se ho torto io o ragione loro, questo è il succo di quello che state per leggere:
E' vero che esiste un complotto organizzato di nascosto da una potenza mondiale per nascondere la verità sul 5G ed il suo rapporto con il Covid-19, ma non è come pensate.
La Russia sta facendo guerriglia economica di disinformazione mettendo in giro false notizie su fantomatici rapporti tra virus e onde elettromagnetiche, per ottenere una posizione di superiorità tecnologica contro gli Stati Uniti. Altre persone più o meno consapevolmente e/o dolosamente ci hanno creduto e rilanciato il messaggio, ma non c'è niente di vero.
Prova che il 5G non ha nulla a che fare con il Coronavirus è il fatto che questo si è diffuso in zone come l'Iran e il Giappone dove il 5G non c'è ancora.
I cellulari non hanno alcuna correlazione con il cancro, quindi il 5G non solo non ha nulla a che fare col virus, ma non fa neanche venire il cancro. Vedi immagine che rappresenta il numero di cellulari con l'incidenza del cancro nella popolazione:

(Immagine presa da questo articolo della Royale Gazette)


Per i tre che sono rimasti a leggere, questa è la versione completa, con fonti, approfondimenti e rimandi.


Innanzitutto, l'attore principale:

RT, precedentemente chiamato Russia Today, è un network di canali finanziati direttamente dal Cremlino (tramite l'agenzia statale RIA Novosti).
Per essere chiari: i canali chiamati RT sono pagati dalla Russia intesa come nazione, non come un qualunque tizio che abita là.
RT è il canale d'informazione più visto su YouTube.
Siamo al 12 maggio 2019.
Il New York Times scrive un articolo per spiegare come il network russo chiamato "RT America" (coinvolto nella controversia relativa alle elezioni americane del 2016) faccia dei servizi di disinformazione relativi al 5G.
Viene definita "guerriglia economica" nella corsa al miglioramento tecnologico.
Secondo il NYT, questa campagna è partita nel maggio 2018 (personalmente sul canale YouTube di RT America ho trovato questo video del giugno 2018 titolato "Cancer risk? 5G wireless speeds could be dangerous" Rischio di cancro? La velocità wireless 5g potrebbe essere pericolosa).
Da allora si è solo intensificata, infiltrandosi in maniera organizzata sui social network e su internet per perpetuare l'idea della pericolosità di questa tecnologia.
Non deve sorprendere, in proposito, il fatto che Anna Belkina, capo delle Comunicazioni di RT a Mosca ha difeso la copertura del 5G da parte del network, affermando che "a differenza di altri media, noi mostriamo l'intero spettro del dibattito". Ma questo da solo non varrebbe molto, se non fosse che quando il NYT ha chiesto alla stessa se l'applicazione del 5G da parte di Putin in Russia confliggesse con gli allarmi per la salute lanciati da RT America, lei ha risposto che il network americano è concentrato sui problemi locali del 5G, non “la diffusione in Russia." Insomma, da noi va bene, è da voi che non va.
Bene, già due anni prima dei primi casi di Covid19, la Russia seminava paure sulla rete 5G. Come detto, il beneficio è economico/tecnologico per il paese nel quale la tecnologia migliore non incontra tanti ostacoli.
A causa del lodevole tentativo di pulizia da parte di Google, Youtube, Facebook e altri social media, è difficile appuntare l'inizio della teoria del collegamento tra virus ed il 5G. Molti post sono stati eliminati per tentare di ridurre la diffusione di notizie false, ma qualche traccia c'è.
In particolare uno dei primi articoli che tratta di questo argomento è quello della BBC del 26 febbraio 2020 intitolato: "Analysis: Conspiracy theorists link coronavirus to 5G and 'chemtrails'" (Analisi: complottisti collegano il coronavirus al 5G ed alle 'scie chimiche') e un altro ha la stessa data, sempre della BBC, intitolato "Coronavirus: Fake news is spreading fast" (Coronavirus: le notizie false si diffondono in fretta).
In entrambi gli articoli si dà atto che c'è una diffusa e capillare campagna di disinformazione che collega 5G (nei gruppi già esistenti e contrari a questa tecnologia) e virus.
Insomma: malcontento, paura e panico generati da campagne di isteria pilotate dalla Russia hanno creato sottogruppi facilmente suggestionabili, che poi hanno a loro volta cominciato più o meno spontanemante a collegare teorie strampalate.

Ma a questo punto potrebbe anche essere lecito chiedersi, è vero che il 5G causa o ha a che fare con il Coronavirus?
La risposta è NO.
Ve l'ho scritto sopra, che chiedete a fare?
...

E va bene.
Prendiamo per prime le cose più ovvie per cercare di smentire il collegamento.
Dati sicuri e facilmente comprensibili.
  • Il primo posto in cui è stato diffuso il 5G è stato Wuhan ed è lì che è nato il virus.

Falso.
La Sud Corea nel 12 giugno 2019 aveva già un milioni di contratti 5g dopo avere aperto ufficialmente le sottoscrizioni il 3 aprile di quell'anno.
Il 30 luglio 2019 Atlanta, negli Stati Uniti è diventata la prima città degli USA in cui tutti i gestori telefonici offrivano il 5g, mentre Detroit, Indianapolis e Washington avrebbero seguito a breve.
La Cina ha cominciato a novembre del 2019.

  • Vabbè, ma che vuol dire, magari è cominciato lì, ma poi si è diffuso sempre per colpa del 5g?

Falso.

Il virus si è espanso rapidamente raggiungendo praticamente ogni angolo del globo, comprese nazioni in cui il 5g è ancora del tutto assente. Prime in questo elenco il Giappone e l'Iran. Il Giappone ha ufficialmente lanciato il 5G solo il 25 marzo 2020, momento in cui c'erano già oltre duemila casi. In Iran (ad oggi) quasi 63 mila casi.
Sembra quindi che il virus riesca a funzionare benissimo anche senza le antenne.

  • Non importa, le antenne fanno male comunque! Tutte queste radiazioni elettromagnetiche dei celllulari fanno male!

 Falso (allo stato attuale*).
* Non ci sono sufficienti studio di lungo periodo per accertare l'assoluta assenza di pericolo, ma nulla, attualmente, sembra indicare che si possa giungere a diverse conclusioni.


Riprendendo quanto già scritto sotto un altro post del 2014, tutt'ora perfettamente valido:
La radice di questo problema con i cellulari è la disinformazione generale sulla natura della radiazione e la confusione con la radioattività. Elementi come l'uranio e il plutonio sono radioattivi, ma tutto irradia. Infatti, proprio ora, in questo momento, voi state emettendo radiazioni infrarosse. Avanti, provate a smettere di farlo.
Continuerete ad emettere un qualche tipo di onda elettromagnetica anche dopo essere morti. Voi siete anche radioattivi. Tutti lo siamo. Siamo pieni di carbonio-14, un isotopo, che gli scienziati possono usare per datare i nostri futuri scheletri fossilizzati misurando la quantità di carbonio-14 che si è trasformata in azoto-14.
Parlando di radiazioni elettromagnetiche, quando si immette energia in qualcosa - diciamo scaldando un pezzo di metallo - questo qualcosa emette parte dell'energia in quella che è nota come radiazione del corpo nero. Comincia con le frequenze infrarosse e man, mano che il metallo si riscalda emette calore. Mentre il metallo diventa più caldo, la radiazione si sposta nelle frequenze visibili - il metallo comincia a brillare. Comincia con un rosso spento, e poi si muove sullo spettro arrivando agli ultravioletti e persino ai raggi-x dopo di quello. Ora la ragione per cui il metallo caldissimo non diventa blu, è perché sta ancora irradiando ogni altro colore, producendo luce bianca.
Finché non arriviamo alla radiazione ultravioletta, tutta questa roba era nella categoria chiamata radiazione "Non Ionizzante". Questo significa che la radiazione non ha abbastanza energia da strappare gli elettroni dagli atomi. Le microonde ricadono in questa categoria. Le radiazioni ionizzanti (raggi UV, raggi-X, raggi Gamma) hanno abbastanza potere da spingere gli elettroni lontano dagli atomi, danneggiando quindi le cellule. I raggi Gamma hanno abbastanza potenza da libereare i neutroni ed è solo allora che si hanno le brutte e spaventose "radiazioni". Perchè non si stanno soltanto formando ioni, si stanno rompendo gli atomi in elementi differenti, cosa che crea un grandissimo danno al DNA umano.

Per cui, ora che abbiamo diviso lo spettro elettromagnetico in "relativamente innocuo" e "pericoloso", possiamo vedere che il nostro aiutante da cucina, il forno a microonde, è nel lato basso dello spettro. Ora io dico relativamente innocuo perché sì, le microonde possono bruciare. Ma non rendono il vostro cibo radioattivo. Strofinate molto velocemente le vostre mani: ecco come funziona.
Le microonde sono assorbite dall'acqua nel cibo e fanno un piccolo giro per allinearsi magneticamente con le onde. Ora, il forno fa oscillare costantemente la sua frequenza (2450 milioni di cicli per secondo), per cui immaginate questa molecola d'acqua che gira avanti e indietro così velocemente.
Il tuo cibo è riscaldato attraverso un complicato sistema di sfregamento di mani molecolare.

Detto questo, ogni giorno veniamo bombardati da radiazioni elettromagnetiche ionizzanti che si stima causino ogni anno oltre 13 milioni di tumori.
Per combatterle basta la crema solare, infatti, queste radiazioni sono i raggi UV del sole.

Le persone esposte ai raggi x contraggono una patologia chiamata radiodermite nei punti colpiti.

Chi lavora con saldatori può avere delle bruciature sulla pelle esposta, propri per i raggi ultravioletti emessi dal metallo surriscaldato al punto da emettere raggi UV.
Notate il trend? Essere esposti a radiazioni ionizzanti può causare tumori.
Ci sono le prove, è sotto gli occhi di tutti.


E le onde elettromagnetiche dei cellulari (e degli altri dispositivi elettronici wireless)?
Come detto all'inizio, il numero di cellulari, computer, tablet, smart tv, console, modem e congegni tecnologici in grado di comunicare senza fili grazie alle onde elettromagnetiche è aumentato esponenzialmente. In ogni momento siamo immersi nelle onde elettromagnetiche generate da questi strumenti.

Ogni persona ha almeno un cellulare sempre con sè, eppure non è aumentato il numero dei tumori. Nessuna malattia, a dire il vero, è aumentata in pari maniera (ce ne saremmo accorti se anche l'un per cento delle persone con un cellulare - al 2020 si stima siano 14 miliardi i cellulari in giro -  avessero cominciato ad ammalarsi tutti di della stessa cosa).

  • Ma... Ma... Ma... il 5G è differente rispetto alle altre frequenze e dispositivi

Falso.

Il 5G occupa la stessa frequenza di tante altre cose con cui ognuno di noi ha vissuto la propria intera vita - eccetto il fatto che ha una intensità di gran lunga inferiore.
Vi siete mai preoccupati delle trasmissioni della TV a 698 MHz e 10,000 watts? Allora non dovreste preoccuparvi del 5G a 700MHz e 1 watt.
Le frequenze di radionavigazione areonautica a 960MHz sono mai state un problema per voi? Queste funzionano ad intensità di gran lunga maggiori di un cellulare.

Queste bande sono state piene di traffico per la vostra intera vita e non vi hanno mai fatto male.

Insomma, parlate tranquilli al cellulare e non uscite di casa per rompere le torri del 5g. Non serve a nulla, vi esponete al rischio di contagio con il corona virus, stando in prossimità di altre persone, ed in più commettereste diversi reati.

Al di là dei sogni - Una riflessione

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Tra i 20 ed i 50 anni fa, nel 1998, quando io ero un pargolo e potevo andare al cinema, era uscito un film con Robin Williams chiamato "Al di là dei sogni".
 
 

La storia è lunga e se preferite andare alla fine, c'è la morale. Comunque...
 
Presentato come un film onirico, con effetti speciali colorati e artistici, in verità è una storia drammatica a sfondo religioso/New Age.
Basato su un libro di Richard Matheson (autore di Io sono leggenda), racconta la storia di Chris, neurologo, e Annie, pittrice, felicemente sposati e con due figli. Una mattina entrambi i figli muoiono in un incidente stradale; nonostante il dolore la coppia riesce a trovare un nuovo equilibrio.
Quattro anni dopo, anche Chris rimane ucciso mentre soccorre dei feriti in un incidente.
Questo succede prima ancora della fine del primo tempo.
Capite che un film pubblicizzato con Robin Williams che corre dentro un quadro impressionista e questa storia sembrano avere poco in comune.
"L'orrore, l'orrore..." cit.

 
Chris va in una specie di paradiso new age, ma dopo qualche tempo là, scopre che sua moglie si è suicidata e per questo è all'inferno.
Lui la vuole salvare e imitando Dante, e Orfeo ed Euridice va anche lui.
Qui la scena che a me, giovane virgulto facilmente impressionabile fece molto effetto.
Annie non sa di essere morta, né di essere all'inferno. Sta in una casa che ricorda quella dove ha vissuto, solo che tutto va storto.
È sola, fa freddo, le tazze sono rotte, la casa è scura, manca la luce, non conosce nessuno. Non  riconosce il proprio marito, pensando che sia qualcuno che le vuole fare uno scherzo malvagio...
Ogni cosa negativa che lei pensa, si manifesta portandola in una spirale senza fondo.
 
Tanto comoda come casa non è, effettivamente

Questa scena mi ha sempre fatto pensare, e se fossimo all'inferno e non ce ne rendessimo conto?
Tutte le cose negative che ci succedono, sono casuali o no...
Terremoti, carenze idriche, pandemie e problemi vari. E se non fosse solo un caso?
 
Tuttavia, c'è anche un altro risvolto di questa medaglia.
Concentrarsi sulle cose negative porta a farci dimenticare che esistono cose positive e che dobbiamo saperle cercare e apprezzare, altrimenti finiremo per davvero all'inferno prima del tempo...
 
Per tornare al film, Chris con un gesto disperatamente romantico decide di restare all'inferno, pur di stare con Annie, e proprio mentre sta cominciando anche lui a perdersi lei si ricorda tutto e si salvano.
Complessivamente il film non è granché, ma quel pezzo credo che continuerà a restare con me, temendo il peggio e cercando il meglio.

 

L'uomo che cade

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Sono le 9:41 dell'undici settembre 2001.

Due aerei si sono schiantati contro le Torri Gemelle a New York e mentre le fiamme e denso fumo nero si sollevano dalle voragini lasciate dai velivoli nei grattacieli, l'attenzione è rivolta a chi è ancora dentro.
Richard Drew è un fotografo per l'Associated Press ed ha il suo obiettivo puntato sulle torri quando riprende un'immagine che passerà alla storia con il nome "The Falling Man".
 
Linee verticali bianche e nere, al centro un uomo a testa in giù. Pantaloni neri, camicia bianca sferzati dal vento.
 
L'uomo non è mai stato identificato.
Forse fuggiva dalle fiamme e dal fumo, forse cercava una via d'uscita.
Si stima che quel giorno oltre duecento persone si siano lanciate dalle finestre dei due edifici in fiamme ( https://web.archive.org/.../09/10/nyregion/10jumpers.html... ).
Circa 2600 persone sono morte alle twin towers.
Una persona su dieci ha deciso di buttarsi nel vuoto.
 

Sono le 4 di domenica notte, 26 febbraio 2023, quando un peschereccio partito quattro giorni prima da Smirne (Turchia) si avvicina alla costa calabrese, nei dintorni di Crotone. A bordo ci sono tra 150 e 200 migranti di diverse nazionalità: in prevalenza iraniani, afghani e pachistani.
A un certo punto, quando l’imbarcazione è a 100 metri dalla riva, succede qualcosa, forse l’urto con uno scoglio.
 
Le ricerche continuano, ma si teme che siano oltre cento i morti, tra cui bambini, anche piccolissimi.
Il ministro dell'Interno Piantedosi afferma: «L’unica cosa che va detta ed affermata è: non devono partire» ( https://www.open.online/.../naufragio-cutro-piantedosi.../ )
 
Capisco che il ministro abbia dato una risposta politica e non umana, parlando ai tanti che come lui preferiscono non avere nulla a che fare con i migranti, quasi che i problemi dell'Italia siano causati da loro, ma mi chiedo se per davvero queste persone siano convinte di queste parole.
 
Davvero credono queste persone che i migranti "scelgano" di partire?
Non si sono mai chiesti da che cosa fuggono queste persone da trovare l'idea di viaggiare per mare in queste condizioni preferibile a restare dove sono?
 
Provo orrore per tutto questo.
 
Un orrore profondo e sconcertante.
 
Mentre tante persone a me care si sono dovute trasferire in giro per l'Italia ed il mondo anche solo per trovare lavoro, ma hanno avuto la fortuna di potersi spostare senza problemi solo perché italiani, io penso a quando eravamo noi italiani gli indesiderati in mezzo mondo, dagli USA al Belgio, passando per l'Australia.
 
Avendo anche lavorato direttamente con i migranti, affermo con assoluta convinzione che bisognerebbe costruire ponti e non muri, affinché tutto questo non si ripeta più.
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